Salve, scrittore errante! Aspettavi questo articolo? Sì, lo so. Eccomi dunque a discutere di un argomento che mi è capitato più volte di citare nei miei articoli.
Prima di iniziare, poniamoci una domanda: ci sarebbe davvero bisogno di scrivere l’ennesimo articolo sul web sull’editoria a pagamento? La risposta è no. Mi basterebbe incollare qualche link sul Noob Writers e sarei a posto. Ma io devo fare di testa mia, per cui eccomi qui a spiegarti per filo e per segno che cos’è questo fenomeno. D’altronde sono convinta che di certi argomenti non si parli mai abbastanza.
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Poniamoci nella testa di un aspirante scrittore che ha appena ultimato il suo primo romanzo. Potresti essere tu, così come moltissimi altri italiani. Tu hai scritto un libro e ora non vedi l’ora di proporlo alle case editrici. L’hanno letto tua madre, tua nonna e il tuo criceto, e tutti l’hanno definito un capolavoro. Ma tu sei un po’ scettico, vuoi conoscere il parere del grande pubblico. E così entri in libreria, memorizzi il nome delle case editrici sugli scaffali e fai qualche ricerca per trovare i loro indirizzi. Invii il malloppo, aspetti mesi, anni, ma l’unico segno di vita che avverti è da parte di Mondadori che ti lancia il manoscritto in faccia dicendoti che non accettano romanzi di quel genere. Meglio di niente, ok, ma la delusione rimane. E rimane perché non solo nessuno pubblicherà mai il tuo libro, ma nessuno lo leggerà (esclusi madre, nonna e criceto), perché le big non sprecano tempo con chi non è raccomandato. Giunto a questa conclusione, inizi a pensare di porre fine alla tua inutile esistenza (o di fare proposte indecenti a Marina Berlusconi, a scelta). Stai già per compiere il gesto estremo, quando una luce ti illumina la via.
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Grazie a questo spot, andato in onda su Canale 5, capisci di aver finalmente trovato la tua occasione! Chissenefrega se le big vogliono solo i raccomandati, adesso esiste una casa editrice seria e umile che accoglie tra i suoi autori anche gli esordienti!
Insomma, non c’è tempo da perdere, così prepari subito il manoscritto e lo spedisci all’indirizzo richiesto. Come sempre ti aspetti di dover attendere mesi prima di una risposta, ma questa volta ci scappa la sopresa. Dopo poche settimane il Gruppo Albatros ti risponde. Chissà, forse il tuo libro ha fatto loro così schifo che dopo tre pagine l’hanno cestinato e hanno deciso di invitarti a non inviare mai più niente al loro indirizzo. Oppure, al contrario, il tuo libro è piaciuto così tanto che l’hanno divorato immediatamente evitando di leggere i manoscritti degli altri.
Apri la busta, e la risposta giusta sembra essere la seconda. Il tuo libro è piaciuto moltissimo. Lo pubblicheranno. Non solo, lo pubblicizzeranno per radio. Non solo, lo pubblicizzeranno su Sky. Insomma, il tuo libro diventerà famoso!
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A questo punto, leggi la fine della lettera. Si parla di come l’editoria sia un mercato difficile, specialmente per gli esordienti, e di come sia praticamente impossibile riuscire a sfondare senza contribuire economicamente. Questo contributo economico, nel tuo caso, si traduce nell’acquisto di 185 copie del tuo libro, per un totale 3607,50 euro. Il prezzo di copertina del tuo libro sarà di 19,50 euro*.
Ora, tu non hai tutti quei soldi. O meglio, li hai, ma pagare quel prezzo, specialmente in questo periodo di crisi, ti costerà enormi sacrifici. Ne vale davvero la pena?
Ci pensi sopra e giungi alla conclusione che sì, ne vale la pena, perché è il tuo sogno. E poi le copie che compri le puoi sempre rivendere per rientrare nelle spese. E poi verrai intervistato. E poi andrai in televisione.
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Ora, come posso spiegarti la verità? Davvero, è veramente difficile farlo senza ferirti. Beh, partiamo dalla notizia buona: il Gruppo Albatros non è inadempiente, fa tutto ciò che è previsto dal contratto. Per cui sì, il tuo libro verrà pubblicato, e sì, ti intervisteranno per radio, e sì, andrai in onda su Sky. Ma alla notizia buona devo per forza affiancare quella cattiva: tu non diventerai famoso. Non solo, sarà già un ottimo risultato se riuscirai a rivendere le 185 copie che hai dovuto acquistare. Perché? Te lo spiego subito.
Entra in una libreria. Quanti libri del Gruppo Albatros vedi? Nessuno. Quanti libri di piccole case editrici? Anche qui, nessuno. Peccato che molte piccole case editrici, di cui tu ignori forse l’esistenza, investono sugli esordienti senza chiederti alcun soldo. E il risultato finale qual è? Lo stesso: per vendere le tue copie devi usare internet.
“Eh, ma con le piccole case editrici non vai certo su Sky!”
Questo è vero. Ma proprio perché è vero, mi aspetto che tu conosca un sacco di persone che quotidianamente guardano il canale di Sky in cui vanno in onda per pochi minuti le presentazioni di autori esordienti del Gruppo Albatros. Come? Non sai nemmeno quale sia? Ma che strano. Forse è perché si tratta di un programma sconosciuto che seguiranno in tre solo perché ci sono finiti per caso quando il gatto si è steso sul telecomando? Ecco, ora iniziamo a ragionare.
“Ma se davvero il mio libro fa così schifo, perché il Gruppo Albatros me l’ha pubblicato?”
Bene, domanda intelligente che ha una risposta altrettanto intelligente. Vediamo se ci arrivi da solo, basandoti su questi elementi:
1) in Italia pochissima gente legge;
2) in Italia tantissima gente scrive;
3) come conseguenza del punto 1 e del punto 2, le case editrici italiane non riescono a vendere molti libri, ma in compenso vengono invase dai manoscritti degli aspiranti scrittori;
4) la qualità media dei manoscritti che giungono alle case editrici è mediocre.
Ti metto pure un’immagine esplicativa.
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Non hai ancora hai capito? Non c’è problema, ora ti spiegherò tutto.
Il Gruppo Albatros non chiede contributi per caso. Li chiede perché è un’azienda, e in quanto tale vuole ottenere il massimo dei profitti. E dato che il massimo dei profitti non lo può ottenere con la vendita dei libri, lo ottiene con la vendita della pubblicazione. Tu paghi, loro ti pubblicano. Tu non paghi, loro non ti pubblicano. E varie testimonianze portano a pensare che non esistano altre varianti in gioco: nessuna selezione, nessuna lettura dei manoscritti che arrivano. Il Gruppo Albatros non ti legge, valuta solo il prezzo che devi pagare per pubblicare in base al numero di cartelle del tuo testo: se è breve, paghi di meno (ma MAI una cifra senza migliaia), se è lungo, paghi anche 5000 euro. Praticamente è come andare in tipografia, ma con prezzi decisamente più alti.
E ti dirò di più: i critici, i giornalisti e tutte le persone che si occupano di editoria conoscono bene questo fenomeno, e lo ripudiano. Ergo, chi pubblica a pagamento si crea una macchia indelebile nel proprio curriculum.
Se tu dunque scegliessi di pubblicare con il Gruppo Albatros, come potremmo definire il tuo atteggiamento? Ingenuo? Ignorante? Mmm… forse è meglio che tu ti renda conto della reale figura che faresti. Guarda il video sottostante e prova a indovinare chi sei. E no, non sei Bart.
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Il Gruppo Albatros, comunque, non è l’unico editore che chiede contributi. Ce ne sono diversi e quasi tutti sembrano comportarsi allo stesso modo. Certo, il Gruppo Albatros è l’unico che si pubblicizza su Mediaset, e per questo lo riterrei il più pericoloso. In ogni caso, tutto quello che ho detto su di loro non me lo sono inventato, ma si basa sulle testimonianze lasciate in rete dai loro stessi autori. E dato che tutti dicono più o meno le stesse cose, le ritengo affidabili. Sempre come puro parere personale, aggiungo che trovo il loro spot pubblicitario a dir poco stomachevole. E il perché lo puoi capire da questo articolo di Writer’s Dream.
Concludo con il messaggio più importante: se sei un esordiente, non sei obbligato a pagare per pubblicare. Ci sono tantissimi piccoli editori che leggono ciò che viene loro inviato, dunque se le big non ti rispondono non darti per vinto e prova con loro. Come ho appena dimostrato, tra una piccola casa editrice free e un editore a pagamento la visibilità è la stessa. Con una differenza di 3000 euro.
Alla prossima!
Se il criceto dice che è un capolavoro, allora è vero è_é/
scherzi a parte XD bel post :)
Un post in più contro gli EAP non fa mai male :)
Grazie mille! ^^
Ehi, che cos’hai contro il criceto? U_U Guarda che la sua lettura è molto critica. U_U
appunto ero serissima, il mio criceto del cervello è un ottimo metro di giudizio *si inchina al criceto del cervello*
Tutti devono sapere la verità sul Gruppo Albatros! Brava Fele! Scorrevole, divertente e irriverente quanto basta! ;)
E ora la sanno (spero XD).
Thanks! ^_^
Aah, l’editoria a pagamento. La risposta più stupida alla domanda “I miei sogni hanno un prezzo?”
C’è da aggiungere pure che, avendo già guadagnato grazie alla somma versata dall’autore, lo stimolo di migliorare il libro con del sano editing è pari a zero.
Ci si ritrova quindi con un libro che leggeranno in quattro persone, e magari pure di scarsa qualità. Complimenti, aspiranti scrittori! :D
PS: Complimenti (seri) a te, Feleset. Noob Writers sta venendo su proprio bene!
Grazie mille dei complimenti! ^_^
Sì, infatti c’è pure quel discorso, ma siccome qui non ho mai parlato di editing non era il caso di mettere troppi ingredienti in una volta. XD In ogni caso la tua osservazione è giustissima. :)
Un punto per te, Giobblin… altro che editing! Se tengono il libro in mano per più di dieci secondi è già tanto.
@Murasaki: il tuo criceto è come questa scimmia? http://photos-d.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-ash4/190453_145085875554796_134052029991514_281584_774280_a.jpg
sì ma il mio è più stiloso perché ha la ruota ù_ù
Beh, mi riferivo alla funzione. XD
*vuole anche lei un criceto del cervello*
E’ bene che tu abbia così informato gli scrittori erranti della funzione del gruppo editoriale Albadros, una voce in più nel coro è vero.. ma pur sempre una voce. ^^
Albadros? Cos’è, la versione spagnola? LOL
Comunque sì, c’è sempre qualcuno che non è informato e che scopre queste cose per la prima volta.
Unidad uno… escucha e repede:
donde esta la libreria?
es a casa de mi zsia
No comunque, come ti ho già detto se fossi uno scrittore errante in questo primo momento sarei un tantino demoralizato, ma sicuramente sarò informato.
Lo so, ma infatti era questo lo scopo dell’articolo: far capire cosa prova uno che pubblica DAVVERO a pagamento. :)
Ciao Feleset ^^ volevo rinnovarti i miei complimenti riguardo questo articolo. Sei stata chiara, precisa e sei arrivata subito al punto. Hai utilizzato un sistema spigliato e divertente per parlare di un argomento che, purtroppo, è piuttosto amareggiante. Comunque sono contenta che anche tu abbia deciso di parlare della EaP! E’ importante informare ed essere informati, soprattutto quando ci vanno di mezzo i nostri sogni :) e anche chi non scrive è ora che si renda conto di un fenomeno dilagante come questo, per capire che pubblicare un libro di qualità è cosa rara, che non tutte le pubblicazioni hanno lo stesso valore e che gli editori ci marciano spudoratamente! Sveglia lettori! Sveglia autori! Cerchiamo tutti di impegnarci di più per fare e ricevere letteratura di qualità :)
Ciao!
Ti ringrazio per il commento esaustivo e per i complimenti! ^_^
Non ho molto da aggiungere a ciò che hai detto, è vero che bisogna informare il più possibile su questo fenomeno ed è vero che non è una cosa che riguarda solo gli scrittori (ma per esempio anche i loro parenti e amici che si ritrovano a dover acquistare le copie di un libro pubblicato con il Gruppo Albatros).
Insomma, è importante diffondere il “verbo”. ^_^
Ottimo Feleset,non sapevo ci fossero così grandi carogne in giro…grazie per avermi illuminato.
PS: Vorrei dirti che io sono della provincia di Torino e da me la situazione è un po’ meno tragica. Come mai ti chiederai? Beh,perchè in quella bella città capoluogo della regione Piemonte c’è una bella manifestazione ogni anno verso fine Maggio-Giugno dove MIGLIALIA di persone camminano tra bancarelle di case editrici inferiori,sconosciute e impolverate e c’è molta gente che si ferma interessata. A questa manifestazione c’è anche il gruppo Albatros.
La manifestazione è ovviamente il Salone Del Libro. Dato le visite e le partecipazioni molto probabilmente il libro lo potresti smerciare. Ovvio,non vale la pena. Però se sei ricco e disperato,beh, si può fare.
Ciao.
Sì, ho presente il Salone del Libro, anche se non ci sono mai stata. Certo, ci sono degli editori a pagamento lì in mezzo, ma per fortuna ce ne sono anche molti di free. Anzi, è un’ottima occasione per le piccole case editrici per vendere. :)
Senza ombra di dubbbio…le piccole case vendono quasi quanto quelle grandi,lì in mezzo.
Ovviamente lo dico per esperienza diretta dato che il prossimo anno sarà la quinta volta che ci vado.
Complimenti per il tuo articolo, Fele!
Data la mia nota indolenza e il mio eterno fancazzismo, non mi capita spesso di loggare il NW, ma questo articolo ti è riuscito davvero bene: anzi, se posso essere eccessivo, credo sia il migliore che io abbia letto davanti a questo sfondo!
Eppure, leggere questo articolo mi ha messo davvero tristezza.
Una volta spente le risate, non rimane che l’ombra dei fenomeni che tu hai raccontato…
Possibile che noi si sia un popolo così… così…. gretto? Tristo? Indegno.
Grazie di cuore per come hai affrontato l’argomento, continua con il valido lavoro! =)
Che dire… grazie mille davvero per i complimenti! ^_^
Mi fa piacere sapere di essere migliorata, significa che il Noob Writers sta crescendo. ^_^
A presto!
Come in ogni campo, ci si approfitta dell’aspirazione del prossimo per lucrare. Purtroppo la cosa non sorprende neanche più, come non sorprende l’impunità con cui queste aziende operano. La realtà è che nel paese delle raccomandazioni è molto più facile farsi un nome E POI scrivere un libro che non farselo scrivendo lo stesso libro.
Il fatto è che chiedere contributi agli autori non è illegale. L’autore firma un contratto, e nel momento in cui firma deve essere consapevole di quello che sta facendo, perché poi è troppo tardi. Certo, c’è da dire che io, per esempio, ritengo che la pubblicità del Gruppo Albatros sia ingannevole, intanto perché usa termini in modo inappropriato (pubblicare solo chi ha i soldi è democrazia?), poi perché fa credere che ci sia una selezione, cosa che è stata messa pesantemente in dubbio più di una volta (vedi il manoscritto tarocco).
Per quanto riguarda le raccomandazioni, è evidente che avere delle conoscenze in un certo settore aiuti a emergere, ma questo non è certo tipico della sola editoria. Io comunque non sono contraria a prescindere a chi si fa raccomandare: alla fine ciò che conta è che il libro sia valido, non importa come uno sia arrivato a pubblicarlo. Ovviamente se il risultato è una roba illeggibile allora è meglio che l’autore si dia all’ippica.
Infatti mi riferivo al tipo di sponsorizzazione, che pur avvenendo su canali di ampia diffusione non riceve alcn tipo di sanzione pur essendo chiaramente ingannevole.
Piuttosto che affidarmi ad una casa editrice del genere preferirei organizzare il tutto da solo: avvalersi di un buon servizio di editing, affidare la stampa ad un print on demand e darmi da fare sia sul web sia a manifestazioni come il suddetto Salone del Libro per smerciare le copie personalmente, senza intermediari e inutili spillasoldi. D’altronde, se il tuo sogno è quello di diventare uno scrittore conosciuto, allora dovresti darti da fare in prima persona con qualsiasi mezzo, mentre chi non ha tempo se non per scrivere, probabilmente lo fa solo per passione, perché in ogni caso per i sogni il tempo riesci a trovarlo comunque.
Più che per passione, diciamo che molti lo fanno perché non sanno cos’altro combinare di buono nella vita. Almeno, io la vedo così. XD
Comunque concordo: il print on demand è una soluzione decisamente migliore. Prima o poi dovrò scrivere un articolo anche su questa realtà. ^_^
@M&B: beh, il Gruppo Albatros una volta si chiamava Il Filo, e se non sbaglio ha cambiato nome proprio in seguito a una denuncia. Quindi diciamo che ora ci pensano due volte prima di infrangere la legge, anche se a mio avviso quella pubblicità resta ingannevole.
bene, e quali sono allora le case editrici piccole e non a pagamento?
e come si fa ad inviare un libro ad esempio alla feltrinelli?
molte grazie
Innanzitutto, prima di inviare qualunque cosa il mio consiglio è sempre quello di riflettere bene sul da farsi. Ho scritto un articolo che esprime il mio pensiero (ha un tono ironico, ma i contenuti sono seri): https://noobwriters.wordpress.com/2011/09/22/hai-scritto-un-libro/
Dopodiché, una lista di case editrici non a pagamento puoi trovarla sul sito Writer’s Dream. Molto utile è quella divisa per genere: http://www.writersdream.org/forum/topic/3587-editori-di-genere/
Ogni casa editrice richiede diverse modalità di invio del manoscritto, e alcune non accettano proprio materiale da esordienti. Feltrinelli nello specifico non so se accetti materiale, la cosa migliore è andare nel loro sito ed eventualmente telefonare.
Spero di esserti stata d’aiuto.
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